Nella Cina del Tredicesimo secolo si temono grandi sconvolgimenti. Le dinastie regnanti schierano gli eserciti per fronteggiare un'invasione mongola che minaccia di annientarle. In quest'epoca turbolenta, Song Ci si accinge ad assumere una carica da alto funzionario dopo aver superato gli esami imperiali, ma deve tornare alla casa dei genitori per il periodo di lutto seguito alla morte del padre. E la sua vita sembra destinata a ben altro che a una carriera amministrativa. Vedere con i propri occhi una giovane domestica vittima degli abusi di un potente e i frequenti episodi di violenza brutale ha l'effetto di una rivelazione. C'è tra la gente comune un disperato bisogno di giustizia a cui le autorità non sanno rispondere, paralizzate dalla burocrazia e minate dalla corruzione. E una giustizia autentica può nascere solo da uno studio oggettivo e distaccato, quasi scientifico, dei fatti. È così che Song Ci intraprende il suo cammino di detective ante litteram occupandosi di omicidi e autopsie, soprusi ed errori giudiziari. Unendo alle nozioni apprese dai libri l'osservazione diretta delle tracce e degli indizi, perfeziona via via un metodo investigativo che gli assicura un ruolo pionieristico come analista della scena del crimine nella storia del suo paese, forse del mondo intero. E la sua figura mite e risoluta, impegnata nel giro di ispezione delle regioni interne, sarà ricordata come un modello nei tempi a venire.